Abbiamo perso l’abitudine di stampare le foto.
Ne facciamo tantissime e le lasciamo infondo ad una memoria in gelidi microchip.
In un tempo non molto lontano avevamo quantità di rullini che facevamo sviluppare con trepidazione per rivedere quel momento, rivivere l’emozione.
Forse non erano perfette come oggi , dove scorriamo su monitor spumeggianti immagini troppo perfette per essere vere.
Che nemmeno nelle migliori delle favole esiste la perfezione che si vede da queste parti.
Adoravamo accarezzare quei fotogrammi anche se sfocati mossi o bruciati da un’esposizione di luce sbagliata.
E i negativi custoditi gelosamente per ristampare non appena la foto si fosse rovinata.
Perché dietro c’era il profumo di persone,il batticuore di uno sguardo, c’era un ricordo.
Come questa “pagghiara” che ha sempre fatto parte della mia vita, una memoria della mia famiglia.
Oggi sta crollando ed è un po’ come perdere un pezzo di cuore , forse per questo ho voluto fermare l’ist
pagghiara
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